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Palazzo Tognetti

Il Palazzo Tognetti visto da via Bertani.

Il Palazzo dei fratelli Tognetti è un edificio situato nel centro storico di Grosseto, all'angolo tra corso Carducci e via Cairoli.

È considerato il migliore esempio del liberty a Grosseto.

Storia[]

L'edificio venne realizzato per conto dei fratelli Tognetti, proprietari di un'agenzia giornalistica, su progetto dell'ingegner Giuseppe Luciani nel 1910[1].

Architettura[]

Esterno[]

Di impianto rettangolare, l'edificio si eleva su tre piani fuori terra più attico. I fronti, sottolineati da fasce marcapiano e divisi in settori regolari da lesene scanalate e modellate alla base e all'altezza dei capitelli, appaiono caratterizzati da una ricca decorazione in pietra artificiale a motivi floreali a traforo intorno alle aperture e nella lunga balaustrata di chiusura della terrazza superiore. Il piano terreno, occupato in angolo dalle pregevoli vetrine in legno dell'esercizio commerciale, assolve con la superficie grezza del cemento a sbruffo la funzione di basamento, concluso da una cornice di sapore classicheggiante. Gli ingressi sono caratterizzati da una cornice in pietra artificiale, adottata anche intorno alle aperture dei piani superiori, nella cui modellazione sono presenti elementi floreali; motivi a racemi vengono riproposti nelle ringhiere in ferro battuto dei terrazzini che segnano il centro delle due facciate e nelle lunette delle porte e delle finestre, e, insieme al traforo a girali e volute dei parapetti e della balaustrata di coronamento, costituiscono come il principale motivo decorativo di ispirazione liberty. Altra particolarità dell'edificio è il contrasto cromatico creato tra il grigio della pietra artificiale, - materiale all'epoca "moderno" e di largo impiego per le parti decorative - e il colore chiaro delle superfici intonacate dei prospetti.

Interno[]

All'interno, il vano di ingresso, debolmente illuminato dal sovrapporta vetrato, conserva la pavimentazione in piastrelle esagonali in cemento colorato e, collocata sul fondo, la scala elicoidale in graniglia con ringhiera in ghisa a colonnini e corrimano in legno. La rilevanza estetica della scala, particolarmente significativa nel disegno di progetto, diminuisce nella realizzazione, che risulta poco valorizzata per la ubicazione e soprattutto, nonostante il lucernario di copertura, per la mancanza pressoché totale di luce; il forte avvitamento e l'esiguo spazio a disposizione rendono inoltre la scala eccessivamente stretta ed angusta, di non agevole uso. Lo spazio si dilata tuttavia all'ultimo piano grazie al lucernario, segnato alla base da una elegante cornice in stucco con mensoline binate negli angoli. Gli appartamenti, due per ciascun piano, sono adibiti ad uffici ed abitazioni[2].

Note[]

  1. Innocenti Mario, Innocenti Elena, Grosseto: briciole di storia. Cartoline e documenti d'epoca 1899-1944, edizione riveduta e corretta, Grosseto, Editrice Innocenti, 2005, p. 204
  2. Marcella Parisi, Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero, Associazione Archeologica Maremmana, Siena, C&P Adver Effigi, 2001.

Collegamenti esterni[]

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