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Sovana
frazione
Sovana piazza
La piazza del Pretorio a Sovana

Comune

Sorano

Altitudine

291 m s.l.m.

Abitanti

460 (2001)[1]

Coordinate

42°39′26″N 11°38′47″E

Codice postale

58010

Prefisso telefonico

0564

Sovana è una frazione di Sorano.

Geografia fisica[]

Il centro sorge nel Pianetto di Sovana, piccolo fondovalle che si sviluppa a quote comprese tra i 200 e i 300 metri s.l.m. nel cuore dell'area del Tufo, poco a sud dalla riva sinistra del fiume Fiora, lungo il corso di alcuni suoi affluenti a regime torrentizio (Calesine, Folonia, Picciolana, Valle Bona).

Sovana dista circa 75 chilometri da Grosseto e meno di 9 chilometri dal capoluogo comunale.

Storia[]

La storia di Sovana risale al periodo etrusco – anche se tuttavia sono testimoniati insediamenti dell'età del Bronzo – quando a partire dal VII secolo a.C. acquistò importanza il centro dell'antica Suana, allora città satellite del territorio sotto il dominio di Vulci. Dopo la conquista romana di Vulci (280 a.C.), iniziò per Sovana un graduale processo di romanizzazione, culminato con la creazione del municipio con la concessione della cittadinanza romana agli italici.

Nel V secolo è già documentata come sede vescovile.

L'attuale centro storico si sviluppò nel corso del medioevo nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della famiglia Aldobrandeschi, che vi fece edificare un castello intorno all'XI secolo. Capitale della contea degli Aldobrandeschi, Sovana godette di secoli di prestigio, tanto da dare i natali anche ad un papa, Ildebrando, papa Gregorio VII dal 1073. Alla fine del XIII secolo venne ereditata dagli Orsini, i quali preferirono riporre le loro attenzioni verso Pitigliano, dando inizio al lento declino di Sovana. Nel XV secolo venne conquistata dai senesi e nel secolo successivo cadde in mano ai Medici, i quali cercarono di ripopolare il borgo, in stato di forte degrado dopo le epidemie di peste, con coloni provenienti dalla Grecia: il tentativo fu inutile, nel 1702 sono censite a Sovana solo ventiquattro persone. Anche sotto i Lorena, nonostante i tentativi, la situazione non migliorò.

Spopolata ed abbandonata, ha ritrovato nuova vita nel corso del XX secolo, grazie al ricco patrimonio archeologico che la rende meta di visitatori da tutto il mondo. Il borgo è stato inoltre inserito nella lista dei borghi più belli d'Italia patrocinata dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Monumenti e luoghi d'interesse[]

  • Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, risalente al secolo X, è stata fatta costruire da Gregorio VII su un preesistente edificio del VI secolo e la struttura è rimasta pressoché invariata – fatta eccezione per il rifacimento della facciata nel XIV secolo ed alcuni lavori di ristrutturazione in epoche successive che tuttavia non hanno compromesso le caratteristiche originarie – fino ai giorni nostri. All'interno sono da segnalare le decorazioni plastiche dei capitelli, con la raffigurazione di scene bibliche, oltre che opere pittoriche di grande interesse.
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore, situata in piazza del Pretorio, pare risalire al XII secolo. Saccheggiata dai senesi nel 1410 e dai pitiglianesi nel 1434, fu consistentemente modificata nel XVI secolo. All'interno sono custodite opere di notevole interesse.
  • Oratorio rupestre di Sovana, risalente al periodo alto-medievale, è situato nei pressi dell'area archeologica a sud del centro di Sovana.
  • Mura di Sovana: le mura di Sovana sono da condurre a tre diversi periodi storici: quello etrusco, quello alto-medievale e quello rinascimentale. L'aspetto attuale mantiene parte delle mura rinascimentali, ma sono visibili alcuni resti delle cinte precedenti.
  • Rocca aldobrandesca, sorta su preesistenti strutture di epoca etrusca attorno all'anno mille come sede e simbolo del potere della famiglia Aldobrandeschi, ne sono oggi visibili i monumentali ruderi.

Cultura[]

Sovana è un interessante centro di cultura in quanto sede di musei e percorsi archeologici nelle vicine aree etrusche. Presso il centro storico è situato il Polo museale di Sovana, allestito all'interno della chiesa di Mamiliano, con l'esposizione del cosiddetto tesoretto di Sovana, e all'interno del Palazzo Pretorio, con l'info-point.

Il borgo è anche una delle sedi del Parco archeologico Città del Tufo, che comprende all'interno l'antica necropoli, divisa principalmente in due settori: il primo comprende la via cava del Cavone, Poggio Felceto, Poggio Prisca e Poggio Stanziale, a nord del fosso Calesine e lungo il torrente Picciolana; il secondo comprende la via cava di San Sebastiano, la necropoli di Sopraripa e la monumentale tomba della Sirena, a sud del fosso Calesine e lungo il torrente Folonia.

Infrastrutture e trasporti[]

La frazione è facilmente collegata agli altri centri della Maremma grazie alla suggestiva strada provinciale 22 Sovana, che la collega ad est con Sorano e ad ovest con Catabbio.

Note[]

Bibliografia[]

  • Giovanni De Feo, Le città del tufo nella valle del Fiora. Guida ai centri etruschi e medioevali della Maremma collinare, Laurum Editrice, Pitigliano, 2005.
  • Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1995.

Collegamenti esterni[]

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