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Porto Santo Stefano Fortezza Spagnola

L'accesso alla Fortezza Spagnola.

Le Mostre permanenti della Fortezza Spagnola: Memorie sommerse e Maestri d'ascia sono allestite all'interno della Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano, capoluogo del comune di Monte Argentario.

Storia[]

Dopo il restauro della Fortezza Spagnola nel corso degli anni novanta, a partire dal 1997 la struttura è stata utilizzata come sede di allestimento di una serie di mostre su argomenti del territorio. Attualmente ospita le mostre permanenti Memorie sommerse e Maestri d'ascia, allestite con l'intenzione di renderle parte, nel futuro, di un eventuale Museo del mare di Porto Santo Stefano.

Le mostre fanno parte della rete museale provinciale Musei di Maremma.

Mostre permanenti della Fortezza Spagnola[]

Memorie sommerse[]

La mostra permanente Memorie sommerse[1] occupa i due piani della fortezza ed è allestita al fine di ripercorrere le varie tappe della ricerca archeologica subacquea, esponendo i vari reperti rinvenuti dagli anni sessanta ad oggi nel mare prospiciente le coste della Maremma, quale testimonianza delle intense attività commerciali lungo le rotte del Mediterraneo.

Porto Santo Stefano memorie sommerse

Anfore da trasporto africane.

Nel cortile centrale della fortezza è posta la ricostruzione di una nave romana con il suo carico di anfore da trasporto, mentre nelle sale al primo piano si possono ammirare i reperti provenienti dai relitti trovati nel mare presso le Formiche di Grosseto, Talamone, il Monte Argentario e l'isola di Giannutri. Interessante il relitto rinvenuto a Giannutri nel 1961 presso Punta Scaletta, alla profondità di 37 metri; a partire dal 1963 alcune ricerche hanno permesso il recupero di parte delle scafo in fasciame di rovere e di buona parte del carico trasportato, come anfore, ceramica a vernice nera, vasellame da mensa, risalenti ad un periodo tra il 140 e il 130 a.C.. Un altro relitto era stato individuato a Giannutri, presso Cala Scirocco, nel 1959 e anch'esso recuperato in parte nel corso degli anni sessanta: sono esposte anfore vinarie e varie attrezzature di bordo, risalenti agli inizi del II secolo a.C..[2]

Porto Santo Stefano Fortezza Spagnola camminamenti

I camminamenti della fortezza.

Al piano superiore, sono ospitati i carichi commerciali dei relitti recuperati nei fondali di Punta Ala e dell'isola del Giglio. A Punta Ala, presso il porto moderno della località balneare, fu rinvenuto nel corso degli anni settanta un relitto di nave romana del III secolo d.C. contenente anfore per il trasporto dell'olio, ceramica di produzione africana ed alcune monete emesse durante l'impero di Severo Alessandro (228-235 d.C.); lungo la costa, a Punta Hidalgo nel 1993 fu individuato un relitto che trasportava anfore vinarie e olearie di produzione greca e ceramica in bucchero, risalenti tra la fine del VI e la fine del V secolo a.C.; nello stesso periodo, a Cala del Barbiere, è stato recuperato il carico di un altro relitto costituito da anfore per il trasporto del vino e dell'olio, coppe in vetro e vasellame in ceramica sigillata di produzione italica, databili intorno agli inizi del II secolo d.C..[3] All'isola del Giglio, presso Giglio Porto, è stato recuperato il relitto di una nave romana del III secolo d.C., proveniente forse dalla coste dell'Africa e che trasportava anfore contenenti pesce e salsa di pesce; presso Punta Lazzaretto, invece, sono stati individuati due relitti del II secolo a.C. che trasportavano anfore vinarie di tipo greco-italiche; infine, presso la baia del Campese, è stato riportato alla luce il carico di una nave greca naufragata nel VI secolo a.C., proveniente probabilmente dal porto ionico di Clazomene e diretta a Marsiglia, che consiste in anfore greche ed etrusche, aryballoi, lingotti di metallo e oggetti di vario genere (ornamenti, suppellettili, strumenti di bordo, ami e pesi da rete).[4] Sono esposti anche carichi provenienti da una nave naufragata a Capel Rosso, nuovamente al largo del Giglio, il 14 giugno 1646, identificata nella fregata spagnola Santa Catalina; e alcuni reperti ritrovati nei pressi di Punta degli Stretti, nella laguna di Orbetello, che testimoniano la presenza di insediamenti databili all'età del Bronzo finale.[5]

Maestri d'ascia[]

La mostra permanente Maestri d'ascia[6] intende documentare la tradizione dei costruttori di imbarcazioni, perlopiù legate alle attività di pesca, che all'Argentario possono vantare una storia millenaria.

L'arte della carpenteria navale viene illustrata al visitatore tramite un'esposizione di strumenti di lavoro e di modelli in scala delle tipiche imbarcazioni – dalle più antiche ai moderni pescherecci – e grazie all'ausilio di fotografie e pannelli esplicativi.[7]

Amministrazione[]

  • Contatti: 0564 810681 – 0564 811970; fax 0564 810650

Note[]

  1. Memorie sommerse sul sito di Musei di Maremma.
  2. I relitti di Giannutri sul sito Parcodeglietruschi.it.
  3. I relitti di Punta Ala sul sito Parcodeglietruschi.it.
  4. I relitti dell'isola del Giglio sul sito Parcodeglietruschi.it.
  5. Mostre permanenti della Fortezza Spagnola: Memorie sommerse sul sito Parcodeglietruschi.it.
  6. Maestri d'ascia sul sito di Musei di Maremma.
  7. Mostre permanenti della Fortezza Spagnola: Maestri d'ascia sul sito Parcodeglietruschi.it.

Bibliografia[]

  • Andrea Semplici, La Maremma dei musei. Viaggio emozionale nell'arte, la storia, la natura, le tradizioni del territorio grossetano, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2012, pp. 132-135.

Collegamenti esterni[]

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